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Sándor Márai e Napoli (2019)

 52’ | @2013

Sándor Márai e Napoli. Il sapore amaro della libertà

 

Documentario

Diretto da GILBERTO MARTINELLI

Il transatlantico Constitution lascia Napoli in un pomeriggio di aprile del 1952 diretto a New York. A bordo c'è Sándor Márai, il grande scrittore ungherese che per quattro anni ha visuto nella città partenopea in volontario esilio: una scelta di vita drammatica e dolorosa.

Márai era giunto a Napoli nel 1948, poco prima della definitiva trasformazione dell'Ungheria democratica (1945-1948) in uno Stato totalitario comunista in seguito all'occupazione del Paese da parte dei sovietici, che nel 1945 l'avevano liberata dal nazismo. Liberazione, che per definizione dello stesso Márai fece perdere nuovamente la libertà all'Ungheria, e significò per lui la perdita della propria libertà intellettuale e spirituale di scrittore, perdita che egli non volle pagare.

Per Márai che non rimetterà mai più piede in Patria, Napoli avrà il sapore amaro della libertà. Pur vivendo nella solitudine angosciosa e minacciosa dell'esule, lo scrittore magiaro durante il suo lungo soggiorno a Napoli scopre il valore dei gesti, dell'aria e del portamento della gente, che anche nella precarietà del dopoguerra trovava comunque speranza e amore per la vita. Costretto a pubblicare i suoi libri autofinanziandosi, Márai vive a Napoli una solitudine attenuata soltanto dalla grande umanità dei napoletani. Napoli rappresenta per lui un raggio di speranza, tanto da fargli sperare l'insperabile per non dover partire per l'America.

Questo film parla di un uomo che nella condizione di esiliato, privato della lingua come strumento di identità e di lavoro, è costretto a vivere in un Paese straniero e in una città, Napoli, che però farà di tutto per fargli dimenticare tale condizione: una città, che Sándor Márai ha immortalato in alcune delle più belle pagine dei suoi Diari e del romanzo "Il sangue di San Gennaro", un vero tributo alla città del Golfo.

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